Il profumo è un genere molto apprezzato dagli italiani che amano coccolarsi e lo interpretano come un sinonimo di piacere.
Furono i mercanti orientali ad introdurre per la prima volta le essenze profumate sul mercato italiano e nel tardo Medioevo i monaci benedettini, al ritorno delle crociate, compresero a pieno l’arte dell’assorbimento e della distillazione, ma il rigore dei costumi della dottrina cristiana ne impedì la diffusione.
Gli storici raccontano che le “acque profumate” cominciarono ad essere particolarmente apprezzate durante il Rinascimento nelle corti delle Signorie. Dame come Caterina de Medici o Isabella d’Este facendone uso costante, contribuirono a renderli vere e proprie mode e l’uso di quei tempi di non lavarsi granché ne favorì notevolmente la diffusione, tanto che anche Leonardo Da Vinci scrisse un trattato sulla storia degli aromi.
L’acqua di Colonia, come la conosciamo oggi, compare nel 1600, secondo alcuni l’inventore fu Gian Paolo Feminis, commerciante della Val Vigezzo con la sua “Aqua mirabilis”, un’acqua profumata che secondo lui risolveva ogni male, secondo altri invece fu Giovanni Maria Farina che produceva un’essenza ricavata dalla miscela di lavanda, arancio, limone e cedro.
Nel 1800 l’avvento della chimica con l’introduzione degli aldeidi, che consentono infinite combinazioni di aromi, questo diede l’avvio alla profumeria moderna lasciando aperto il terreno alla dermocosmesi affinchè potesse testare le interazioni tra le essenze profumate e gli allora prodotti di bellezza, come le creme viso o le creme lenitive. Nacquero e si diffusero rapidamente anche in Italia i laboratori dell’arte del profumo di cui l’esempio forse più di successo è stato “La casa di profumo, saponi e articoli per toletta”, famoso negozio di Milano, punto di riferimento per operatori del settore e intenditori per oltre due secoli.
Sempre nei primi anni dell’800 va citato un’altro fenomeno che vede più da vicino le donne in graduali ma frequenti adozioni di tendenze stilistiche con abbigliamenti estrosi ed acconciature elaborate e decorate da nastri, fiori e diademi; furono proprio le acconciature e l’impiego di prodotti naturali per capelli che caratterizzarono lo stile dell’epoca, una continua evoluzione dall’affermazione della borghesia fino ai primi del 900.
Dalle piccole botteghe artigiane alle industrie il passo è stato breve, grandi aziende e case di moda hanno ben presto fiutato l’affare, tanto che nel 900, soprattutto nella seconda metà sino ad oggi, ogni griffe che si rispetti vende anche il profumo abbinato al proprio marchio.
Se nell’ultimo secolo in Italia, patria della moda per definizione, il profumo è stato essenzialmente un segno distintivo e un simbolo di moda, nel nuovo millennio si assiste ad un ritorno alle origini: parola d’ordine è naturalezza e benessere e per questo sempre più acquistate sono le fragranze artigianali e le essenze fai da te.