Secondo quanto riportato dalla Gale Encyclopedia of Medicine, nei paesi industrializzati la metà delle persone soffre o soffrirà di emorroidi entro il compimento del cinquantesimo anno di età: statisticamente, dunque, è probabile che prima o poi molti di noi dovranno fare i conti con questo tipo di disturbo proctologico.
Il dolore durante la defecazione è sicuramente il sintomo più evidente che ci fa capire che qualcosa “laggiù” non vada, ma anche il sanguinamento indica che le emorroidi sono state eccessivamente sollecitate nel corso dell’ultima visita alla toilette.
La vista del sangue può essere preoccupante per alcune persone, ma nella stragrande maggioranza dei casi queste perdite sono risolvibili semplicemente cercando di contrastare gli episodi di costipazione. Se le feci risultano morbide e il loro passaggio non sarà ostacolato, allora le emorroidi correranno minori rischi di perdite ematiche.
Bisogna invece indagare a fondo nel caso in cui le emorroidi fossero sanguinanti in modo copioso, oppure il colore del sangue invece di essere scarlatto e brillante risultasse cupo o tendente al nero. Potrebbero esserci infatti dei problemi di salute più gravi, ad esempio neoplasie a livello del colon o del retto, dei quali occuparsi in modo tempestivo.
Ecco perché si consiglia vivamente di farsi visitare da un proctologo, o comunque di recarsi dal proprio medico di base, non appena si verificassero simili eventi: esami approfonditi permetteranno di gettare luce sulle effettive condizioni di salute.