Forni ristorazione: a seconda delle esigenze specifiche di una attività di ristorazione si determina la scelta tra le varie tipologie.

 Forni ristorazione: comprendere le esigenze specifiche della propria attività

Come in molti altri casi, essere sicuri di ciò di cui si ha bisogno è il modo migliore per finalizzare un acquisto importante: questo naturalmente vale senza ombra di dubbio anche nel settore dei forni ristorazione.

 Forni ristorazione: la scelta più semplice, il microonde

Il forno a microonde è un accessorio che si trova spesso anche nelle nostre cucine, ovviamente i modelli professionali hanno “qualcosa in più”, ma rappresentano comunque il tipo di soluzione da preferire quando l’attività di ristorazione non ha una vera e propria cucina e non ha accesso al gas, non ci sono i “fuochi”.
Un esempio? Un caso abbastanza frequente è quello di bar e pub in cui è il settore bevande a costituire il “core business” dell’attività, ma comunque non si vuole rinunciare a offrire ai propri clienti almeno anche una scelta sul lato più strettamente food: piatti pronti, prodotti da scongelare, snack dolci o salati.
I forni ristorazione professionali a microonde sono in genere dei combinati, che hanno quindi anche la funzionalità di grill, per favorire, per esempio, la rosolatura.

 Forni ristorazione: i modelli a termoconvezione

Alimentato a gas oppure a elettricità, il forno a termoconvezione è un forno provvisto di turbina che aspira l’aria dalla camera di cottura, la indirizza verso il generatore di calore e la ridistribuisce uniformemente all’interno del forno: siamo di fronte a un forno ventilato, ma professionale. In genere i forni a termoconvezione sono dotati anche di grill, per permettere di ottimizzare qualsiasi tipo di cottura.

Forni ristorazione: i modelli a vapore

Alimentati anche in questo caso sia a gas sia a elettricità, i forni a vapore rappresentano la “classe ammiraglia” dei forni per ristorazione. In genere riassumono tutte le caratteristiche dei forni a termoconvezione aggiungendo il controllo dell’umidità della camera di cottura, rendendo appunto possibile anche la cottura a vapore.