Sono slittati nuovamente i termini per presentare gli emendamenti relativi al terzo settore: secondo Gerardo Longobardi, presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, l’unico modo per garantire una buona tutela dei soggetti coinvolti nelle onlus e negli enti che lavorano nel terzo settore è consentire loro il fallimento.
Questo è il suo parere sulla tanto attesa riforma del terzo settore che coinvolge anche la legge quadro volontariato e che in questo momento è bloccata nella commissione Affari costituzionali al Senato e lì potrebbe rimanere almeno fino alla fine di questo 2015.
welfare_530La proposta di Gerardo Longobardi diventa importante soprattutto alla luce degli scandali di Mafia Capitale che hanno scoperto il fianco sulle cooperative sociali e su quanto ci sia da tenere in considerazione rispetto a dipendenti e creditori nel momento in cui queste ultime subiscano un blocco delle attività. I controlli insufficienti, per mancanza di risorse, e l’autorità di vigilanza mancante, per il governo si tratta di un costo eccessivo, vanno a compromettere il quadro generale.
Se da una parte questi enti del terzo settore possono assumere in modo anche poco chiaro (non esiste una disciplina che regola le procedure concorsuali, per esempio), dall’altra i soggetti che interagiscono con tali enti non sono adeguatamente tutelati: ecco perché i rapporti sono poco chiari nel caso in cui si verifichi un eventuale stato di crisi o di insolvenza.

Di ZenzCom