Alcuni cibi, una volta consumati e assimilati, sono in grado di innalzare molto velocemente i livelli di zucchero nel sangue. Ciò avviene tipicamente nel caso degli zuccheri e dei cereali raffinati, molto semplici da scomporre per il nostro apparato digerente rispetto invece ai carboidrati presenti nei prodotti integrali o nelle varietà orticole.
Di per sé lo zucchero nel sangue non è nocivo, anzi, è indispensabile per il nostro organismo visto che il glucosio viene usato come fonte di energia; ma quando in seguito al consumo di particolari alimenti quello in circolo diventa troppo, possono sorgere dei problemi.
Ma come si fa a sapere quali sono gli impatti sulla glicemia dei cibi prima di ingerirli? A parità del contenuto di carboidrati il corpo può convertirli più o meno lentamente in zuccheri, a seconda della tipologia, e per avere un’idea di tutto ciò si può fare riferimento all’indice glicemico.
Espresso sotto forma di numero, l’indice glicemico può essere così classificato:
- < 55: buono
- 55-69: medio
- > 70: elevato
Queste cifre vanno prese, comunque, con le pinze: si tratta infatti di indicazioni generali che poi variano in base a fattori quali ad esempio metabolismo corporeo o il grado di cottura o di maturazione dei cibi. Una cosa è certa: prediligere alimenti a basso indice glicemico è una scelta di salute per tutti, non solo per chi soffre di diabete o simili problemi.