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Ai giovani Pd l’ultima uscita leghista non è piaciuta.
La base democratica si sfoga sulle scelte dello staff della comunicazione del partito, racconta Valerio Valentini sul Fatto Quotidiano:

“Un’uscita infelice”, certo. “Un pastrocchio comunicativo”. Ma non solo: dietro a quell’“aiutiamoli a casa loro” rilanciato nelle scorse ore da Matteo Renzi c’è di più. C’è “la dimostrazione che il partito sta virando a destra”, che “la svolta politica sul tema dell’immigrazione è già avvenuta, senza alcuna consultazione della base”. Questo, almeno, sostengono i dirigenti dei Giovani democratici, che dimostrano la loro insofferenza rispetto al post pubblicato dalla pagina ufficiale del Pd: quello che riprendeva un breve stralcio di “Avanti”, il libro del segretario del partito prossimo all’uscita.
Un’insofferenza che si fa protesta esplicita, nelle segreterie regionali e provinciali dei Gd di tutt’Italia, ed è condivisa perfino da alcuni di quei Millennials che Renzi aveva deciso d’includere nella direzione nazionale del Pd come segnale di rinnovamento dei vertici. Tra loro c’è Ludovica Cioria, 28 anni, segretaria regionale dei Gd piemontesi. “Mi piange il cuore a vedere che lo sforzo che il partito compie sul territorio in favore dell’integrazione viene svilito per una semplificazione inaccettabile da parte di chi gestisce la comunicazione”. Cioria, che è anche consigliera di circoscrizione del Pd in Piemonte, spiega al fattoquotidiano.it di aver già fatto notare a Renzi i problemi legati alla gestione dei social: “All’ultima direzione, quella senza streaming, pur non intervenendo ho espresso delle lamentele in modo plateale durante la relazione del segretario. Ma il problema resta: va bene provare ad essere più presenti sul web, ma se poi sui social ti muovi da cretino è normale che gli altri ti diano del cretino”. Riferimenti a qualcuno in particolare? “Il responsabile di quel pastrocchio sull’immigrazione non ce lo dicono. E fanno bene: sanno che se lo becchiamo lo ammazziamo”, scherza Cioria, sostenitrice della mozione Renzi all’ultimo Congresso.
Poi torna seria: “Al Pd non serve un megafono di propaganda, e non serve nemmeno quell’orrendo carrozzone inguardabile che è Matteo Renzi News, che andrebbe debellato dalla faccia della terra”. E cosa serve, invece? “Qualcuno che comprenda la complessità dei tremi trattati. E poi, mi chiedo: possibile che all’interno dell’ampio vocabolario italiano, ci siamo ridotti a pescare nel lessico caro a Salvini?”

Fonte: www.silenziefalsita.it

Di Redazione

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