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La guerra di Matteo Renzi alle “fake news” è stata un boomerang.
Dalle false inchieste di Buzzfeed e del New York Times, alla questione banche, passando per le balle sui terremotati dette alla Leopolda, ogni giorno che passa il Pd viene smentito.
Ultima notizia nascosta dai giornaloni, e raccontata da Marco Travaglio nel suo editoriale di oggi, è l’entità dell’indagine sul sindaco di Milano Giuseppe Sala, molto più grave di quanto si pensi.
Scrive Travaglio:
“Da quando Renzi ha dichiarato guerra alle fake news degli altri, non passa giorno senza che vengano smentite le sue.
Su Etruria la vulgata renziana era “tutta colpa di Bankitalia, non dei Boschi”. Poi purtroppo si è scoperto che: col crac della banca aretina, Bankitalia (colpevolissima su mille altri fronti) non c’entra nulla; Boschi padre è indagato per bancarotta e falso in prospetto; Boschi figlia non perorava la causa di Etruria solo con Ghizzoni (Unicredit) e Consoli (Pop Vicenza), ma pure con Vegas (Consob).
Su Beppe Sala, fiore all’occhiello dei nuovi sindaci renziani (anche perché sono pochini), la vulgata renziana, rilanciata dai giornaloni, era che: l’indagine a suo carico è “solo” per falso materiale e ideologico sul principale appalto di Expo (mentre la più grave turbativa d’asta è caduta) e “solo” per una scorciatoia presa a fin di bene e senza danni per nessuno, al solo scopo di salvare l’Evento del 2015 che sennò, andando appresso alla burocrazia, sarebbe saltato. Ora si scopre che Sala è indagato anche per abuso d’ufficio (così è stata riqualificata dal Pg la turbativa d’asta), per aver assegnato senza gara l’appalto sulla fornitura degli alberi della Piastra all’impresa Mantovani. Questa acquistò le piante per 1,6 milioni, ma Sala – cioè il contribuente – fu così gentile da pagarli 4,3 milioni (716 euro per ciascuna, che ne costava 266), infatti il Pg parla di “danno di particolare gravità” per la collettività e “ingiusto vantaggio patrimoniale alla Mantovani”. Altro che scorciatoia a fin di bene. Sala, tramite i legali, accusa il Pg di “attività persecutoria”, come un B. qualsiasi. E il Pd tace, cioè acconsente.”
Il direttore del Fatto Quotidiano ha anche commentato la questione della presunta interferenza della Russia nelle faccende di casa nostra, smentita dai servizi segreti:
“Infine le fake news. Giovedì, nell’imbarazzato silenzio dei giornaloni, i capi dei servizi segreti Aisi e Aise, Mario Parente e Alberto Manenti, rivelano al Copasir che non risultano interferenze russe nella campagna referendaria del 2016 né a favore dei 5Stelle. Peccato, perché Renzi e la stampa al seguito avevano preso molto sul serio la maxiballa dell’ex vicepresidente Usa Joe Biden – che chiameremo Bidon, ad honorem – sulla complicità del Grande Vecchio putiniano nel successo del M5S e nella débâcle del Pd. La vulgata renziana – lanciata col leggendario “Cari 5Stelle e leghisti, vi abbiamo sgamati!” urlato dal Bomba alla Leopolda e strombazzato dai soliti giornaloni, in primis La Stampa col mitico Johnny Raiotta e il detective Jacopo Iacoboni – parlava di una Spectre mondiale intenta a truccare le elezioni italiane col cervello a Mosca (Putin), le braccia a Milano (Casaleggio Associati e Lega Nord) e i tentacoli dappertutto.” Fonte

Di Redazione

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