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Sappiamo che l’economia italiana ha basi molto solide, ci fidiamo del governo italiano e noi siamo sicuri che i problemi saranno risolti». Lo ha detto Vladimir Putin al Cremlino parlando del dibatto sulla manovra italiana e del confronto con la Commissione europea. «Su questo noi non ci intromettiamo. Ma – ha aggiunto in conferenza stampa con Conte – non ci sono remore di carattere politico sull’acquisto dei titoli di stato italiani dal fondo sovrano russo», sebbene «oggi non ne abbiamo discusso».

Si chiude così la giornata di incontri al vertice del premier italiano, Giuseppe Conte. Una giornata che ha avuto al centro dei colloqui il tema delle sanzioni, che devono essere «un mezzo e non un fine», la cooperazione economica, il dialogo, l’energia, iniziata sotto la pioggia ai Giardini di Alessandro davanti alle mura del Cremlino. Conte ha deposto una corona al Milite ignoto per poi proseguire sulla Moscova all’Expocenter, dove il presidente del Consiglio ha ascoltato da vicino le preoccupazioni dei rappresentanti di due settori – calzature e macchinari per il legno. «Mi darete atto che fin da subito ho dimostrato particolare attenzione per questo Paese – ha detto Conte –. Sono qui per dimostrare al presidente Putin la costante disponibilità dell’Italia al dialogo».
Poco dopo, all’inizio dell’incontro con Vladimir Putin (piuttosto puntuale) nella Sala Verde del Cremlino, Conte ha ribadito: «Malgrado il contesto internazionale delicato, siamo riusciti a confermare l’alta qualità dei nostri rapporti. Voglio esplorare tutte le potenzialità della nostra cooperazione bilaterale».
Il presidente russo ha aggiunto che i legami tra i due Paesi non sono tesi, malgrado i tempi difficili. «Purtroppo – ha però notato Putin – l’Italia ha perduto le sue posizioni sul mercato russo».
«Se permettete – ha detto Conte – inizierò questo incontro con un augurio: io vorrei che lei venisse a visitare a breve l’Italia. Da troppo tempo manca: non vorrei che il popolo italiano avesse l’impressione che lei non gli dedica abbastanza attenzione». La risposta di Putin è stata un ringraziamento al sindaco Virginia Raggi per l’aiuto dato ai tifosi russi coinvolti martedì sera nel grave incidente delle scale mobili del metrò di Roma.
Mentre al Cremlino le rispettive delegazioni proseguivano la parte centrale del confronto, in attesa dell’incontro con un gruppo di imprenditori italiani e la firma di un pacchetto di accordi, le agenzie russe insistevano su un’indiscrezione venuta da una fonte del governo russo e che sembra andare in senso opposto allo spirito della giornata.
GUARDA IL VIDEO / Gentiloni in Russia, accordo cooperazione tra Eni e Rosneft
Riprendendo una notizia già apparsa nei mesi scorsi: Eni avrebbe rinunciato in marzo ai progetti di esplorazione avviati nel Mar Nero con Rosneft, il colosso russo del petrolio nel mirino delle sanzioni americane. E ora starebbe negoziando per chiudere anche i progetti relativi al Mare di Barents, sotto l’Oceano Artico.
L’agenzia Interfax ricorda come nel giugno 2013 – l’anno precedente la crisi ucraina – Eni e Rosneft avessero avviato un accordo per esplorare insieme i fondali del Mar Nero – nella piattaforma occidentale – e, nell’Artico, due aree nel Mare di Barents. Dopo le prime insoddisfacenti trivellazioni nel Mar Nero, a una profondità di 2.109 metri, in marzo Eni avrebbe dato corso al proprio diritto di recessione dal progetto, rivelatosi non all’altezza degli studi effettuati. In più, Interfax aggiunge che Eni starebbe valutando la possibilità di fermare temporaneamente i progetti sulla piattaforma del Mare di Barents.
La joint venture costituita vede una partecipazione di Rosneft al 66,67% e di Eni al 33,33%. Come nel marzo scorso, la major italiana non conferma le indiscrezioni russe ma conferma i progetti congiunti che continuano a legare Eni e Rosneft, dall’Egitto al Golfo del Messico. Tanto è vero che l’ad di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato martedì a Mosca il numero uno di Rosneft, Igor Sechin. Un incontro «molto cordiale» che è stato anche occasione per affrontare «i possibili scenari futuri» della collaborazione tra Eni e Rosneft, «ovviamente nel pieno rispetto delle regole internazionali».
 
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Di Redazione

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