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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
BRUXELLES – La Commissione europea sta analizzando con attenzione il bilancio programmatico che l’Italia ha inviato a Bruxelles lunedì scorso. L’esecutivo comunitario ha una settimana di tempo per chiedere eventuali ragguagli, secondo le regole europee. Se la Finanziaria non dovesse essere modificata dal governo Conte è probabile che verrà respinta entro fine mese. Mai finora Bruxelles è giunta a bocciare un bilancio programmatico di un paese membro.
La Finanziaria presentata dal ministro dell’Economia Giovanni Tria prevede un deficit nel 2019 del 2,4% del PIL, rispetto a un target del Governo Gentiloni dello 0,8% del PIL. Numerosi esponenti comunitari hanno sottolineato in questi giorni che il bilancio italiano è fuori linea rispetto al Patto di Stabilità. Parlando a Radio 24 martedì, lo stesso presidente della Commissione Jean-Claude Juncker aveva detto: «A prima vista c’è uno scarto tra ciò che è stato promesso e ciò che il governo ha presentato».
COSA PREVEDE LA MANOVRA DI BILANCIO
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la stessa Commissione non ha ancora deciso quando inviare la lettera chiedendo inevitabili ragguagli al governo Conte, se prima o dopo la visita che il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici effettuerà a Roma giovedì e venerdì, dove incontrerà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Dobbiamo valutare aspetti di buona creanza diplomatica”, spiegava martedì mattina un esponente comunitario.
Il premier Conte, giunto a Bruxelles per il vertice europeo, ha escluso di voler apportare modifiche alla manovra, anche se ha detto di confidare in un «dialogo costruttivo» con la Commissione.
Oettinger: probabile che chiederemo modifiche a Italia
Nel frattempo, il commissario al bilancio comunitario, Günther Oettinger, ha spiegato in una dichiarazione intesa a correggere un articolo pubblicato dal settimanale tedesco Der Spiegel: «È mia opinione personale che sulla base delle cifre è molto probabile che chiederemo all’Italia di modificare il proprio bilancio. Nei prossimi giorni avremo ulteriori colloqui informali con il governo italiano per trovare una soluzione e accertarci che le regole siano rispettate».
Nel suo articolo online, il settimanale tedesco aveva citato il commissario Oettinger in modo più netto: «È stato confermato che il bilancio italiano per il 2019 è incompatibile con gli impegni esistenti nell’Unione europea». La presa di posizione ha fatto pensare che la Commissione europea avesse già formalmente deciso che la Finanziaria italiana per il 2019 sarebbe stata respinta d’emblée. La Commissione europea ha smentito formalmente il settimanale, rimproverando una cattiva citazione del commissario.
Due lettere possibili
Come detto, la procedura comunitaria prevede due lettere. La prima per chiedere ragguagli entro una settimana dalla presentazione del bilancio comunitario; la seconda entro due settimane per eventualmente respingere il testo. La prima è un atto tecnico firmato dai commissari responsabili del dossier – oltre al commissario Moscovici, il vice presidente Valdis Dombrovskis; la seconda è un atto politico che richiede un passaggio dal collegio dei commissari.
Le prossime riunioni del collegio sono previste martedì 23 ottobre e mercoledì 7 novembre. Parlando a Radio 24, il presidente Juncker aveva dato il motivo politico per cui in assenza di cambiamenti la bocciatura della Finanziaria è probabile: “Se accettassimo tutto ciò che il governo italiano ci propone, avremmo delle controreazioni virulenti da parte altri paesi della zona euro”. Addirittura, accettare “derive” del bilancio potrebbe scatenare contro Bruxelles “ingiurie e invettive” provenienti da altri paesi membri.
 
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Di Redazione

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