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Affermiamo con orgoglio che siamo lontani anni luce dalla visione degli organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie che si tiene a Verona nelle giornate del 29, 30 e 31 marzo”.
Così in una nota il gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle di Camera e Senato.
“Gli 8 punti del programma – riportati sul sito ufficiale dell’evento – già ad una prima lettura rivelano una concezione preoccupante: quella della donna che, forte della sua emancipazione – “causata” dalle lotte dei movimenti femministi per la libertà sessuale e di autodeterminazione – avrebbe determinato il crollo demografico del Paese e un generale declino morale della società,” spiegano i 5Stelle.
“Questa visione ci sembra inaccettabile,” affermano “e lo affermiamo come donne e uomini e come parlamentari di questo Paese. Siamo allarmati dalla diffusione di modelli che rischiano di sconfessare le conquiste raggiunte in questi anni sui diritti civili e sociali, minacciando un ritorno al passato e un arretramento culturale pericolosissimo per un Paese civile, come il nostro”.
“Obiettivo dichiarato del Congresso: affermare, celebrare e difendere la ‘famiglia come istituzione sociale originaria che getta le fondamenta di una società moralmente responsabile’” prosegue la nota “Ci chiediamo quindi: cosa vuol dire ‘società moralmente responsabile’, se l’assunto di base è che l’emancipazione della donna sia causa di un declino morale? Ci chiediamo inoltre: chi stabilisce cosa sia moralmente responsabile e cosa no? E soprattutto, da chi o cosa va difesa veramente la famiglia? Il fil rouge che collega in modo preoccupante la discussione sui diritti civili ad alcune proposte di legge depositate in Parlamento, su temi quali l’aborto, il divorzio e affidamento dei minori, lascia sgomenti”.
“Desta analoga preoccupazione il quadro europeo anch’esso connotato da spinte retrograde e violente. Anche in occasione della visita della Delegazione della Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere (FEMM), presso il Senato della Repubblica, è emersa la necessità di dare piena applicazione alle norme già esistenti in tema di autodeterminazione sociale, economica e professionale e di implementare gli strumenti funzionali al fine di ottenere una vera e propria parità di genere.
Ricordiamo infine ai rappresentanti istituzionali che prenderanno parte al Congresso e che supporteranno lo stesso, che le norme della nostra Carta Costituzionale, riconosciuta a livello mondiale per il suo impianto pluralista e garantista, tutela l’uguaglianza, la parità dei diritti e la dignità di TUTTI. Sui diritti civili non si deve arretrare di un millimetro,” concludono i pentastellati.
L’articolo Diritti civili, M5S: «Non arretriamo di un millimetro»

Di Redazione

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