Guerra civile all’interno di Forza Italia. Il partito del Cavaliere sta rischiando di implodere: tra vari abbandoni, dei quali spicca quello della Gardini ora accasatisi con la Meloni in ‘Fratelli d’Italia’, gelosie, e accuse di golpe da parte dei fedelissimi del Cavaliere nei confronti di altri militanti, ormai il partito di Silvio Berlusconi assume sempre più i connotati di una polveriera.
L’esclusione della Carfagna dalle liste per le europee, secondo molti, non ha nulla a che vedere con la versione ufficiale.
“Io mi sto preoccupando di cercare consensi. A me non piacciono le polemiche interne. Ognuno rappresenta una risorsa”, aveva detto Antonio Tajani ad Agorà, appena prima che trapelasse la notizia del mancato inserimento della Carfagna nelle liste azzurre.
Ciò può portare a pensare che la Carfagna non sia effettivamente una risorsa utile al partito, o meglio a Berlusconi, nonostante la donna si dia un gran daffare in campagna elettorale. Forse è proprio questo il motivo che sta dietro alla sua messa da parte: la sua dedizione o ambizione (o magari entrambe) l’hanno portata a un esposizione mediatica non indifferente che l’hanno portata ad attirare su di se le simpatie di una sostanziosa parte dell’elettorato Forzista, questo fatto ha instillato nelle menti delle elite del partito fedelissime all’ex presidente del consiglio la paura che la Carfagna possa prendere più voti di Silvio Berlusconi, decretando e così certificando la morte politica del Cavaliere.
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Di Redazione

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