Tangenti, disposti gli arresti domiciliari al sindaco di San Vito sullo Jonio (Catanzaro) su richiesta di Gratteri

I carabinieri della Compagnia di Soverato hanno arrestato e posto ai domiciliari Alessandro Doria, sindaco di San Vito sullo Ionio, in provincia di Catanzaro con l’accusa di istigazione alla corruzione e corruzione per l’esercizio della funzione.
Il provvedimento è stato emesso dal Gip di Catanzaro Claudio Paris su richiesta della Procura di Catanzaro, guidata dal procuratore capo da Nicola Gratteri.
Secondo quanto riportato da “Repubblica”, i magistrati guidati da Gratteri avevano chiesto per Doria il carcere, ma il giudice per le indagini preliminari ha optato per i domiciliari con divieto di comunicazione con soggetti non conviventi, ritenendoli una misura in grado di impedire al sindaco di continuare a «curare la gestione privatistica dei propri affari pubblici».
I quotidiani hanno riportato alcuni stralci della conversazione in cui il Doria chiede la mazzetta all’avvocato Luigi Aloisio, consulente della Elettrostudio Energia Srl, collegata a un’altra società che doveva realizzare un parco eolico nel suo Comune. Eccoli di seguito.
“Noi il discorso economico dobbiamo guardare”. “Se si tratta dei cinquanta… sessanta… settanta… questo te lo passo io facendomeli dare io”. “Ma facciamo ottanta… possiamo arrivare di più?”. “No… con chiarezza me li faccio dare io e un altro professionista… faccio il coso… quando li da me e all’altro… veicolando”. “Allora!! la mia richiesta è questa”.
Repubblica spiega che «quella tangente Doria non è mai riuscita a intascarla, non solo perché Aloisio ha denunciato tutto, ma anche perché dall’amministratore delegato della società Marco Ceroni e dal project manager Giuseppe Caricato, arriva un tanto garbato quanto netto rifiuto».
Dalle indagini dei carabinieri di Soverato – si legge nel provvedimento – è emerso che «da alcune conversazioni anche Caricato e Ceroni, si siano adoperati per procurarsi una provvista di fondi sociali da destinare al pagamento di consulenti e professionisti, camuffando in tal modo la tangente».
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