Il consumo di acqua minerale in bottiglia è dannoso per l’ambiente, tra inquinamento dovuto alla plastica che non sempre viene riciclata e al trasporto su lunghe distanze. Si dice sempre che bere l’acqua del rubinetto sia la scelta più economica ed ecologica, tuttavia… come la mettiamo con lo sgradevole sapore del cloro?
Goccia che cade nell'acquaL’acqua dell’acquedotto sarà anche controllata e sicura, ma il cloro presente – aggiunto allo scopo di evitare la proliferazione batterica – talvolta è in quantità tali da renderla pressoché imbevibile. Tuttavia un modo semplicissimo di eliminarlo esiste ed è alla portata di tutti.
Il cloro è infatti un gas che tende naturalmente a disperdersi nell’aria: perciò basta lasciare l’acqua in un recipiente aperto per osservarne il graduale allontanamento. In base ai quantitativi di cui è stata addizionata l’acqua, che variano anche di molto da acquedotto ad acquedotto, occorrerà più o meno tempo per declorare l’acqua; in genere, però, è più che sufficiente una notte.
Ideali per questo “trattamento” sono le caraffe da acqua dall’imboccatura larga, che consentono al fluido di avere una maggiore superficie di scambio a contatto con l’aria. Consumando acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia si produrranno meno rifiuti, si eviterà l’inconveniente di trasportare dal supermercato a casa delle pesanti casse e si risparmieranno decine, talvolta anche centinaia di euro all’anno.
 

Di ZenzCom